martedì 17 settembre 2013

BMW K 100 RR CAFE' RACER


Probabilmente, la mania ormai non più sotterranea di possedere una BMW Boxer "arrangiata" Cafè Racer, ha portato ad una certa penuria di materia prima, cioè comincia ad essere complicato, trovare una BMW bicilindrica con qualche decennio sulle spalle a prezzi ragionevoli . 
 Ecco che allora, l'ultima tendenza è quella di usare i modelli della serie "K", oggi più facili ed economici da reperire, per avere una "base", comunque BMW, per elucubrare le fantasie Cafè Racer, di privati e professionisti.
 Personalmente , ad oggi, non ho ancora visto trasformazioni di queste moto che mi abbiano minimamente impressionato, di solito, si spoglia la moto di tutta la carrozzeria, si monta una sella piatta, due parafanghi in metallo riciclati chissà da dove, una "sporcata" di vernice opaca sulla meccanica ed un a colorazione improbabile per il serbatoio,...stop!
 Se all'inizio della CR mania queste operazione potevano essere sufficienti per avere un mezzo originale e personalizzato, oggi a mio parere sono talmente inflazionate da essere considerate quasi banali e comunque certamente non adatte a qualsiasi mezzo a due ruote, come qualcuno crede.
 La serie "K" di BMW ad esempio, secondo me, non può essere "trattata" come una motocicletta tradizionale tipo Boxer ,Guzzi o Triumph.
 Intanto il disegno particolare del motore che sembra una scatola alettata è consono al resto della moto di serie, che comunque è un esempio riuscito di design motociclistico, innovativo e rappresentativo di quegli anni,ma assolutamente indigesto ad una moto si sapore classico.
Per cui per aggirare l'ostacolo, bisogna agire sulla compattezza che si può ottenere con una simile meccanica, dando un senso di "tamugnità" alla moto, come se fosse in un certo qual modo compressa e pronta ad una esplosione di energia.
 La K 100 RR che presentiamo, è la versione non scelta delle due presentate al committente, che ha voluto una colorazione più cupa a fronte di forme molto simili a livello di sovrastrutture.
 Personalmente la colorazione Motorsport, abbinata alle pareti laterali del serbatoio in metallo a vista,mi piaceva molto ed amplificava orgogliosamente il carattere artigianal/sportivo, ma per acuni,...il nero è sempre il nero!

 OBIBOI.

mercoledì 5 giugno 2013

HONDA CB 900 "BUBBA"

Ormai non ci ricordiamo più, se il soprannome "BUBBA" gli sia stato affibbiato perchè al tempo era estimatore del pilota Texano Bubba Shobert oppure se onomatopeico data  la discreta pinguedine che lo ha sempre contraddistinto.
Comunque Bubba è sempre stato uno che in moto ci sa andare e parecchio forte e che di "robetta" fina ne ha avuta tanta nel suo garage/rifugio/officina.
Tra i tanti segreti che custodisce gelosamente, si è venuto a sapere che ,non si sa come, sia venuto in possesso di un avantreno completo e di una ruota posteriore con freno e forcellone di una mitica HONDA NS 500 da Gran Premio del 1984.
Ecco che allora , in vista del suo imminente genetliaco, noi amici abbiamo pensato di regalargli questo progettino per rendere veramente ...RACER, la sua amatissima e praticamente intonsa HONDA CB 900 F.
Naturalmente con l'inserimento delle ruote e dei freni della NS , che ha comportato il stravolgimento dell'assetto essendo la ruota anteriore da 16" e anche con le modifiche al motore con le parti speciali che ha comprato tempo fa e mai montato ( e di cui non dovremmo essere a conoscenza).
Ecco come ti abbiamo trasformato la tua HONDA, non puoi continuare a parlare e sognare di Special e Cafè Racer e guidare una moto che sembra uscita dalla catena di montaggio ...ieri!
Eddai Bubba, un pò di coraggio....
Auguri dai tuoi amici........

OBIBOI.


giovedì 16 maggio 2013

MOTO GUZZI 1000 "ONTARIO"


L'Ontario Motor Speedway, a dispetto del nome che evoca un territorio Canadese, si trova invece in California nei pressi di Los Angeles.
E' stato un circuito famoso nei primi anni 70, teatro di grandi sfide tra parecchie Case motociclistiche che in quegli anni cercavano di conquistare il ricco mercato USA.
La 250 miglia prima e la 200 miglia successivamente, era una competizione seconda solo alla celeberrima DAYTONA.
Nei primi anni 80 poi ,l'impianto andò in disuso e Ontario venne dimenticato.
L'appassionato che mi ha commissionato lo studio e dato il nome al progetto per la trasformazione della sua moto, è un "ragazzino" che si avvicina ai sessanta ed ha ancora in mente le moto e i piloti di quegli albori delle competizioni USA per  Maxi moto ( come si diceva al tempo).
Per la verità , la Moto Guzzi non ha mai partecipato in quegli anni a quel tipo di competizione, ed anche il modello preposto , un LeMans II portato a 1000 cc., è successivo all'eroico periodo, tuttavia abbiamo cercato di evocare lo "spirito" di quei tempi e di introdurre gli elementi senza tempo
del...Racing!
Innanzitutto, il superfluo, è stato trattato come tale e quindi,...eliminato.
La moto era già stata generosamente elaborata a livello di motore parecchi annetti orsono per cui l'opera è stata indirizzata sulle componenti estetico/ciclistiche.
Ecco allora le nuove sovrastrutture in vetroresina con il serbatoio allungato e il corto codino, le pedane arretrate, i semimanubri, le ruote in lega Morris e l'attillata carenatura da cui puntualmente spuntano i due cilindroni alettati.
Tutta in bluette metalflake con i canonici bolli portanumero.
Approssimativamente, verificato il peso del "rolling chassis", pensiamo che a secco, la moto completa non supererà i 180 Kg, e visti i circa 85 CV dati dal motore, dovrebbe essere un attrezzo davvero divertente.
Di sicuro il suo proprietario si sentirà molto vicino agli eroi della sua giovinezza.

OBIBOI.

lunedì 25 marzo 2013

G.V. RAU HONDA CB 750

 Gabriele V. è il fortunato proprietario ( tra le altre) di questa moto molto particolare.
Si tratta di una vera Special anni 70 motorizzata con il quattro cilindri HONDA CB 750.
La vera particolarità è però il telaio, si tratta di una realizzazione firmata RAU, allievo del ben più famoso artigiano Svizzero EGLI, di cui segue pedissequamente i dettami sia nel disegno che nella finitura.
Tutta la moto ha un aspetto parecchio...Svizzero, anche se, tutto sommato non sgradevole.
Gabriele ha però giustamente deciso che una rivisitazione dell'estetica che mitigasse gli aspetti più "crudi" ed esaltasse l'innegabile spirito ...racing, fosse assolutamente necessaria.
Così, visto e considerato che comunque sempre di HONDA si tratta, ho pensato che un trattamento in chiave "competizioni anni 70" fosse quello più adatto ad esaltare le fattezze della moto.
Innanzitutto abbiamo riconformato la sella/codino, dandole un'aggiustata nell'accoppiamento con il telaio, abbiamo poi pensato ad una tabella portanumero che coprisse la triangolatura centrale e riuscisse anche a chiudere l'antiestetico "buco" tra serbatoio e sella.
Con questo nuovo elemento tutta la moto si "pulisce" quel tanto da poter considerare gli elementi della carrozzeria legati ed omogenei e permette anche un impianto di verniciatura/grafica più filante e compiuto.
Due le livree studiate, una dai classici colori HONDA blu bianco rosso dell'epoca , con tabella portanumero nera e l'altra più ALL JAPAN CHAMPIONSHIP con la tabella rossa che contraddistingue le moto che partecipano a questa Serie.
Con queste modifiche la moto assume un aspetto decisamente più coinvolgente e se ne esaltano ancora di più le particolarità ,regalandole un'aria da classica "signora" da pista.

OBIBOI.





G.V. KAWASAKI z1 900

Gabriele V. è un vero appassionato di moto "speciali".
Quando si imbatte in uno di questi misteriosi e affascinanti "oggetti", non resiste e deve venirne assolutamente
in possesso.
Come ad esempio il KAWASAKI Z1 900, scovato per caso in un parcheggio dietro un ristorante, oramai in stato di abbandono.
Ma all'occhio esperto, pur se  sotto la polvere e lo sporco, non è sfuggita la "cura" a cui la moto era stata sottoposta a suo tempo.
A partire dal forcellone BIMOTA con gli eccentrici per la registrazione della catena, le pedane arretrate Tarozzi, i semimanubri Menani,il mitico 4 in 1 della Marving etc. etc.
Insomma il tentativo di farci una Special con i fiocchi c'era stato, anche se poi probabilmente col passare del tempo, quel che c'era di buono  è stato svilito da una verniciatura approssimativa e da una cura sommaria.
Oltretutto la moto era anche dotata di una carenatura completa , ma "separabile" per poter diventare anche semicarenata.
Gabriele deciso più che mai a far rinascere questa moto, mi ha contattato e mi ha illustrato a parole  e "sentimento" quello che aveva in mente, dopodichè, mi ha detto......insomma vedi un pò tu!
E siccome fin dalla prima occhiata la moto mi ha ...preso,...ho accettato l'incarico di immaginarla , lustra e rifinita, pronta per tornare a ruggire.
Ho studiato due alternative, una più Special/ Cafe racer classica, senza nessuna protezione aerodinamica, con il classico faro tondo a troneggiare tra i semimanubri, ho mantenuto la sella da un posto e mezzo, con cui la Kawa era stata acquistata, in quanto accessorio decisamente in tono con l'epoca della prima trasformazione.
Ho accorciato il parafango anteriore cercando anche di renderne più aggraziata la linea, poi ho pensato ad una tinta particolare, che ne esaltasse l'esclusività senza cadere nel "racing" come da desiderio ( condiviso) del proprietario.
L'altra versione invece, in virtù anche del fatto che è dotata della semicarena, ha un'attitudine più sportiveggiante e vagamente di gusto Nord Europeo pur se ingentilito da uno schema grafico e da colori "classici"
La moto come da indicazioni non ne esce "stravolta" ma decisamente riproporzionata e finalmente degna del suo rango e pronta a far la sua bella figura  nell'ambientazione adatta, tra gli estimatori delle moto....SPECIALI!

OBIBOI.




giovedì 28 febbraio 2013

YAMAHA XS 850 "TAKAZUMI"




Sempre nell'intento di convincere il proprietario della moto, piuttosto "conservatore", mi è stato commissionata questa ulteriore configurazione per la trasformazione in CR di una YAMAHA XS 850 tre cilindri.
Essendo il "nostro" un vecchio estimatore dei rider ( oltre che delle moto) Jap,questo tributo al grande Takazumi Katayama, campione del mondo nel 1977 della 350 con la YAMAHA ( con una moto tricilindrica allestita però in Europa), dovrebbe "smuovere" in lui il desiderio di vederla realizzata e quindi a...mollarla!
Certo che , invece di avere in garage una normale moto di serie anni 80,si ritroverebbe un bel " pezzo unico"
( discorso un pochino.....di parte!)

OBIBOI.

venerdì 11 gennaio 2013

SUZUKI GS 1000 "AGO"

Una Cafè Racer sempre su base SUZUKI GS 1000, ma decisamente più votata al...RACER.
Nasce dalla voglia di coniugare la grande ammirazione del committente ( non più ragazzino) per il mitico GIACOMO AGOSTINI ,con il fatto di trovarsi a disposizione una SUZUKI con ottima meccanica, ma non perfetta nell'estetica e nei particolari.
Per cui, grande indecisione se restaurarla o trasformarla in una personalssima CR.
L'idea sarebbe quella di farne un "tributo" ad AGO ed alla SUZUKI RG 500 che il campionissimo pilotò nel 1976 con i colori del suo Team API MARLBORO.
Per darle l'aspetto da SUZUKI GP anni 70, ho adottato il caratteristico disegno del codino delle RG 500 di quegli anni , ma invece della carenatura completa, il "vestito" è ridotto pur comprendendo un protettivo cupolino di dimensioni certo più generose di quelli attuali.
La verniciatura e la grafica, riprendono fedelmente lo schema della moto di AGO ed il risultato finale è decisamente efficace per gli amanti del genere...racing.
Meccanicamente, il propulsore già "toccato" a suo tempo, non verrà modificato, mentre la ciclistica vedrà gli ammortizzatori posteriori più inclinati e naturalmente semimanubri e pedane arretrate per il nuovo assetto di guida.
Il "nostro" è già a caccia per trovare parte dei pezzi per far partire l'avventura, e di qualcuno ( naturalmente esperto) che sia disponibile a.....costruirgliela!.
OBIBOI .