Probabilmente, la mania ormai non più sotterranea di possedere una BMW Boxer "arrangiata" Cafè Racer, ha portato ad una certa penuria di materia prima, cioè comincia ad essere complicato, trovare una BMW bicilindrica con qualche decennio sulle spalle a prezzi ragionevoli .
Ecco che allora, l'ultima tendenza è quella di usare i modelli della serie "K", oggi più facili ed economici da reperire, per avere una "base", comunque BMW, per elucubrare le fantasie Cafè Racer, di privati e professionisti.
Personalmente , ad oggi, non ho ancora visto trasformazioni di queste moto che mi abbiano minimamente impressionato, di solito, si spoglia la moto di tutta la carrozzeria, si monta una sella piatta, due parafanghi in metallo riciclati chissà da dove, una "sporcata" di vernice opaca sulla meccanica ed un a colorazione improbabile per il serbatoio,...stop!
Se all'inizio della CR mania queste operazione potevano essere sufficienti per avere un mezzo originale e personalizzato, oggi a mio parere sono talmente inflazionate da essere considerate quasi banali e comunque certamente non adatte a qualsiasi mezzo a due ruote, come qualcuno crede.
La serie "K" di BMW ad esempio, secondo me, non può essere "trattata" come una motocicletta tradizionale tipo Boxer ,Guzzi o Triumph.
Intanto il disegno particolare del motore che sembra una scatola alettata è consono al resto della moto di serie, che comunque è un esempio riuscito di design motociclistico, innovativo e rappresentativo di quegli anni,ma assolutamente indigesto ad una moto si sapore classico.
Per cui per aggirare l'ostacolo, bisogna agire sulla compattezza che si può ottenere con una simile meccanica, dando un senso di "tamugnità" alla moto, come se fosse in un certo qual modo compressa e pronta ad una esplosione di energia.
La K 100 RR che presentiamo, è la versione non scelta delle due presentate al committente, che ha voluto una colorazione più cupa a fronte di forme molto simili a livello di sovrastrutture.
Personalmente la colorazione Motorsport, abbinata alle pareti laterali del serbatoio in metallo a vista,mi piaceva molto ed amplificava orgogliosamente il carattere artigianal/sportivo, ma per acuni,...il nero è sempre il nero!
OBIBOI.
Personalmente , ad oggi, non ho ancora visto trasformazioni di queste moto che mi abbiano minimamente impressionato, di solito, si spoglia la moto di tutta la carrozzeria, si monta una sella piatta, due parafanghi in metallo riciclati chissà da dove, una "sporcata" di vernice opaca sulla meccanica ed un a colorazione improbabile per il serbatoio,...stop!
Se all'inizio della CR mania queste operazione potevano essere sufficienti per avere un mezzo originale e personalizzato, oggi a mio parere sono talmente inflazionate da essere considerate quasi banali e comunque certamente non adatte a qualsiasi mezzo a due ruote, come qualcuno crede.
La serie "K" di BMW ad esempio, secondo me, non può essere "trattata" come una motocicletta tradizionale tipo Boxer ,Guzzi o Triumph.
Intanto il disegno particolare del motore che sembra una scatola alettata è consono al resto della moto di serie, che comunque è un esempio riuscito di design motociclistico, innovativo e rappresentativo di quegli anni,ma assolutamente indigesto ad una moto si sapore classico.
Per cui per aggirare l'ostacolo, bisogna agire sulla compattezza che si può ottenere con una simile meccanica, dando un senso di "tamugnità" alla moto, come se fosse in un certo qual modo compressa e pronta ad una esplosione di energia.
La K 100 RR che presentiamo, è la versione non scelta delle due presentate al committente, che ha voluto una colorazione più cupa a fronte di forme molto simili a livello di sovrastrutture.
Personalmente la colorazione Motorsport, abbinata alle pareti laterali del serbatoio in metallo a vista,mi piaceva molto ed amplificava orgogliosamente il carattere artigianal/sportivo, ma per acuni,...il nero è sempre il nero!
OBIBOI.